Caterina Frongia (IT)

Limonaia

Trespassing fa parte di un ampio progetto dedicato al volo, ai flussi migratori attuali, allo spaesamento di chi arriva in terra straniera. Ho immaginato lo stato di chi, sopravvissuto, si ritrova in un limbo in cui non compie più alcuna azione ma, al contrario, è travolto dagli accadimenti. È uno stato di passaggio, un’invasione che si subisce inevitabilmente prima di ricomporsi e ricominciare a vivere. L’arazzo è un oggetto che da secoli per molti popoli e culture remote è considerato la casa più leggera che si possa trasportare, fungendo ancora oggi da tetto, letto e tenda. Il nomadismo e la migrazione costituiscono il motore della mia ricerca e la condizione umana alla quale dedico gran parte del mio lavoro. Ma l’arazzo ha anche la valenza della storia raccontata, della biografia, è un messaggio che interpreta inevitabilmente lo spirito del tempo, mettendo insieme materia e metafora, forma e idea, architettura e decoro. L’arazzo è realizzato in Sardegna secondo la più comune tecnica di tessitura con telaio manuale, dunque totalmente ecosostenibile e senza alcun utilizzo di energia elettrica. Adottando la tecnica del semipieno ho potuto rendere le sottili lettere in rilievo, tono su tono, e concentrare l’attenzione visiva sul messaggio scritto:

Navigata da mari che non sono blu
Percorsa da strade come deserti
Distolta da occhi che sono ripari
Abitata da case che non sono mie

Carolina Frongia. Photo credit: Marco Nofri

Il suo lavoro è incentrato sulla sperimentazione dell’artigianato tessile della Sardegna, la sua terra d’origine. Le piace mettere in risalto l’intersezione tra antico e moderno, tra lo sguardo attuale e l’arte della tessitura, che costituisce la tecnica più arcaica, ma a lei familiare, su cui fondare un linguaggio espressivo. Vive e lavora a Bologna.