Esterno / Serretta Grumello
Càntaros è un’installazione ceramica site-specific che fluttua tra arte e design, presente e memoria. Nel 2014 lavoravo ancora a Ginevra in un'organizzazione internazionale. È stato allora che ho iniziato a creare una serie di piatti in ceramica e stampe che mi ricordavano la mia infanzia. Sin d’allora, sapevo che quel progetto avrebbe avuto un seguito. È successo quest’anno in forma di un mobile leggero che riprende lo stesso disegno che mi porto dentro da 10 anni: Càntaros. Il blu è il colore della leggerezza e, in qualche modo, dell'innocenza infantile: forse perché da bambina guardavo per ore le nuvole che creavano forme con l’azzurro del cielo. Blu è il colore che ho scelto per le numerose perline di argilla che compongono la struttura mobile evanescente e giocosa. Recentemente ho scoperto la bellezza di raccontare storie, e questa storia non può essere raccontata senza la gioia che il collezionismo di piatti induce in molte persone, me compresa. Questo mi ha spinto anche a riflettere su come l'arte alimenti il design e viceversa. Per questo motivo, piatti e stampe sono parte integrante dell'installazione.
* Il cantaro, oltre a definire un’antica tipologia di vasi ceramici di epoca greco-romana, indica un’antica misura di peso o capacità.
Marie-José d'Aprile è un'artista che predilige la ceramica come principale mezzo di espressione. Nata in Svizzera da padre italiano e madre spagnola, dopo aver trascorso più di 15 anni della sua carriera professionale con incarichi all'estero come avvocato e operatrice umanitaria, nel 2019 ha fatto un salto di qualità trasferendosi a Como, in Italia, con suo marito. Formatasi presso lo studio di Daniela Vacca, ceramista con sede a Roma, apre il suo atelier nel 2020. Da allora, la sua attività è un’esplorazione continua dell’essenza dell’essere artista, liberandosi da strati residui di identità, cercando il proprio linguaggio e perseguendo l’intento primario di suscitare emozioni.