Serretta Grumello
Memento è una rete di simboli che mette in discussione la leggerezza della Vita, e più specificatamente quella dell’Umanità; la sua incoerenza e fragilità. Una Vanità in sé, sotto forma di ceri architettonici. La candela, sia essa mondana o spirituale, è un oggetto di consumo evanescente, prossimo al trasmutatorio. Apre le porte a una rêverie e a una riflessione che trascendono le scale e interrogano il tempo e la materia. Tra la candela votiva che rende visibili i soffi di un desiderio in piena ascensione, la candela che illumina la fuggevolezza di un momento conviviale o i sogni del sognatore di fiamma (1), queste sculture di cera trasformate in una collezione lapidaria, sono frammenti di tempo che scorre irresistibile. Condividono l’illusione che l’Umanità ha della clessidra; quella di controllare il tempo misurandolo. «La fiamma è una clessidra che scorre verso l’alto. Più leggera della sabbia che si sgretola [...] » (1). Misura la durata che vola via, e materializza la leggerezza del tempo e dell’esistenza. Lei diventa; a seconda della leggerezza di chi l’osserva, un memento mori o un memento vivere. Sic transit gloria mundi.*
(1) Gaston Bachelard, « La flamme d’une chandelle », Éditions Quadrige, 1961, pp. 24-25
* Così passa la gloria del mondo
Architetto d'interni e designer francese, nel 2009 ha iniziato a lavorare alla conservazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile presso l'INTACH (Indian National Trust for Art and Cultural Heritage), adottando un forte approccio sociale. Da allora, ha lavorato in numerose occasioni in India e in Francia nell’edilizia storica e/o culturale, sviluppando un metodo progettuale basato su una visione globale e transdisciplinare dei contesti, in grado di integrare la complessità degli spazi esistenti, sia in termini di scala che di usi. Professoressa alla scuola Camondo e docente all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Val de Seine, nel 2017 ha cofondato l’Atelier PAMPA, studio di design e diagnostica storica nato dall’incontro tra un architetto interior designer e uno storico dell’architettura, che pone al centro del progetto la questione del significato, dei contesti e della cultura.