Seconda edizione

Lake Como Design Festival 2019 / Ritorna l'evento sul design contemporaneo e introduce una nuova sezione dedicata all’architettura.

La manifestazione accoglie il design contemporaneo nelle sale affrescate del Ridotto del Teatro Sociale di Como e introduce, al Palazzo del Broletto, una nuova sezione interamente dedicata all’architettura. Un appuntamento annuale che consolida il suo formato - una fiera priva della ripartizione in stand, che sembra una mostra e dove tutto è in vendita - e ne amplia il contenuto introducendo in anteprima l’architettura. Per la seconda edizione il colore sarà il tema comune alle due sezioni.

Una selezione di 120 oggetti di design curata da Marghertia Ratti punteggiano le stanze del Ridotto del Teatro Sociale di Como creando un ambiente policromo e ludico che coinvolgerà i visitatori. Dal design industriale ai manufatti unici, nuovi progetti realizzati in anteprima, progetti già noti, contaminazioni ed esempi della produzione emergente. Tra gli espositori: i designer indipendenti (Draga&Aurel, Colucci&Colucci, Gupica, Max Lipsey, D’STUD’IO, Roger Coll, Markus Friedich Staab, Miguel Leiro, Emma Cogné, Mathieu Peyroulet Ghillini, Gianluca Landoni, Barbera-Madelli, Maria Tyakina), i progettisti affermati con i lavori realizzati per le aziende (Piero Lissoni/Living Divani, Philippe Nigro/Manerba, Sottsass Associati/Segis, Andrea Anastasio/ Et al, Maddalena Casadei/Fucina, Emanuele Magini/Campeggi) e gli editori (Pretziada, JCP, Bloc Studios, Marimar con Giorgio Bonaguro, Eligo Studio).

Creati ad hoc: la scultura luminosa ad energia solare di Pietro Russo, Twins la coppia di tavolini in cotto di Millim Studio, Circle-Game di Michele Seppia per NERO design gallery, la libreria dai montanti colorati di studiointervallo, le sedie in edizione limitata di Alban le Henry per Colos, il doppio vaso di Alain Berteau per Atelier Jespers, i vasi colorati di Garnier & Linker per Spazio Nobile e i lavori di Fict Studio, Charles Antoine Chappuis e Elisa Uberti. Non mancheranno le produzioni contemporanee delle gallerie tra le quali lo specchio di Studio Briand&Berthereau per editions du coté e quello di Studio Minale-Maeda per ToolsGalerie, i tappeti in resina di Matteo Pellegrini per Camp Design Gallery, gli oggetti/sculture di Duccio Maria Gambi per Numeroventi, gli oggetti possibili di Zaven per Galleria Luisa delle Piane e le opere delle artiste Mia E Goransson e Kaja Upelj per Officine Saffi. Due installazioni creeranno la sorpresa: Insieme ordinato di aste, oggetto multifunzionale lungo circa 13m dell’architetto comasco Marco Balzarotti e il tessuto policromo dell’artista e designer tessile Karol Pichler fabbricato a partire da materiali di recupero.

La novità della seconda edizione è la sezione dedicata all’architettura immaginata nella grande sala del Palazzo del Broletto che riunisce per la prima volta disegni, modelli, fotografie e artefatti artistici realizzati dagli architetti o interpretati dai fotografi contemporanei. Un evento curato da Andreas Kofler, rivolta alle sperimentazioni e ai manufatti più attuali, alcuni dei quali prodotti appositamente e riuniti in una sorta di Wunderkammer dedicata al colore. Tra i progetti esposti: prototipi in scala 1:1, frammenti, repliche di architetture come nel caso di Labro Davis, Studio Lunik, SAM Architects, dispositivi che permettono di oltrepassare gli schemi consueti dell’architettura simulando le visioni più ampie degli architetti come nei lavori di Studio O, David Apheceix e dei numerosi architetti (Rudi Ricciotti, Beniamino Servino, Fala Atelier, Michele De Lucchi…) riuniti nel progetto Migrant Garden, oggetti scultorei (Berger&Berger, Abinal&Ropars, Fabio Don, Antoine Espinasseau, Marc Leschelier) riecheggianti i confini elastici della pratica architettonica e dell’immaginazione di un architetto e oggetti di design creati specificatamente per un progetto realizzato (Inessa Hansch) oppure realizzati all’occasione di una biennale d’architettura — in questo caso quella di Versailles — e ripensati in una edizione limitata (l’AUC). Si aggiungono anche visionari tappeti da disporre a pavimento e a parete (Bureau Spectacular per Urban Fabric Rugs) o nei quali avvolgersi (Célia-Hannes).

Ad accompagnare questa produzione più oggettuale i disegni di Ettore Sottsass, Riccardo Dalisi, Stefano Boeri, i collage di PiM.studio e le fotografie di Marco Cappelletti, Massimo Siragusa (Galleria Contrasto), Mathieu Peyroulet Ghilini, Naho Kobuta, Alessandro Tonellotto e Margherita Errante (Heillandi Gallery), e Nicolas Delaroche (Mobilab Gallery).